Holi festival, guida alla festa indiana dei colori.
Anche l’ Holi festival, come il Diwali, ha origini mitologiche provenienti dai sacri testi induisti.

Foto della BBC
Si racconta che il cattivissimo re Hiranyakashyap avesse imposto al suo regno di adorarlo come unico dio. Il figlio Prahlad, ardente seguace del dio Vishnu, si rifiutò.
Il re chiese aiuto alla sorella Holika, che era immune al fuoco, per bruciarlo. Holika accese un falò e vi si gettò con Prahlad ma Vishnu corse a salvarlo e per vendetta ridusse in cenere la donna.
Il significato di Holi è brucia.
Il nome “festival dei colori” proviene dall’abitudine del dio Krishna, reincarnazione di Vishnu, di giocare e flirtare con le ragazze del suo villaggio sporcandole con acqua colorata.
Un’altra leggenda narra di quanto Krishna, raffigurato con la pelle blu, fosse geloso della pelle chiara della fidanzata Radha e che per questo le dipinse la faccia con delle polveri.
Infatti l’ Holi è vissuto anche come una specie di festa degli innamorati ed i fidanzati usano colorarsi a vicenda il viso.
Nella città natale di Krishna, Mathura in Uttar Pradesh, l’Holi dura più giorni. La partecipazione lungo i ghats è massiccia.
L’ Holi fest si festeggia il giorno dopo la prima luna piena di marzo per celebrare l’inizio della primavera; ma anche per celebrare la vittoria del bene sul male accendendo dei fuochi per strada intendendo così bruciare ancora una volta Holika.
Per quanto sia una festa religiosa induista l’ Holi si festeggia in tutta l’Asia, in nord America ed in Europa, spesso con festival di musica rave.
In India milioni di persone si riversano per strada cantando e ballando ma soprattutto lanciandosi addosso polveri colorate.
Nel giro di poco tempo spettacolari macchie di colore inondano le città, i ghat, l’acqua dei fiumi, gli animali e tutti gli esseri umani presenti.

Foto presa dal sito Goa Tourism
Durante i festeggiamenti cadono le regole sociali; non esistono più le caste, l’atmosfera è festosa e spensierata, si condivide il divertimento senza differenze di età, sesso o religione.
I colori che vengono lanciati sulla folla a volte sono vere e proprie vernici che spesso macchiano i vestiti in modo indelebile quindi si consiglia di usare abiti che non si intende usare più.
Pelle e capelli ne portano i segni per giorni; molti indiani si spalmano di olio di cocco per limitare i danni.
Le polveri, chiamate gulal, venivano originariamente create con erbe essiccate e preparate molti giorni prima. In tempi recenti sono purtroppo diventate di origine chimica e quindi è il caso di porre attenzione a naso, occhi e bocca.
Proprio perchè cadono le regole sociali capita spesso che gli uomini abusino di alcool o di bhang, una pasta fatta con la cannabis che si mastica o si scioglie nelle bevande.
Soprattutto al nord, tra Delhi, Varanasi ed il Rajasthan, se siete donne sole fatevi accompagnare per evitare attenzioni eccessive.
Nel Goa l’ Holi fa parte di un festival che dura quasi un mese chiamato Shigmo e che termina con lo spettacolo delle lanterne volanti; durante la festa sfilano carri allegorici e danzatori che ricordano il nostro carnevale.
Si celebra anche la morte di Pootna, un demone che tentò di uccidere Krishna quando era bambino.
Ovviamente nello Stato del divertimento le feste si susseguono una dietro l’altra, di giorno ai lidi sulla spiaggia e la sera nelle discoteche più famose.
La magia di certe cose che noi occidentali possiamo solo sognare…
E’ la semplicità che stiamo perdendo, però puoi sempre cercarla altrove. Questo sogno prima o poi te lo farò vivere 😉
Che spettacolo questa festa…vista dall esterno È un tripudio x la vista tutti questi colori che si sovrappongono producono efffetti visivi mozzafiato ,certo stare in mezzo alle polveri chimiche nn sarà cosi bello. Erano meglio quelle naturali..e poi molto bello il significato romantico
E soprattutto l abolizione di differenze d ogni tipo..
Dici bene, effetti visivi mozzafiato e gioia di vivere a gogo. I festival indiani sono esperienze imperdibili.