Guida semi seria alle truffe in India in ordine di fastidio.
Quante volte, andando in giro, ho pensato di qualcuno “mi dai veramente fastidio!”.
Per fastidio intendo perdita di tempo e/o di soldi.
E comunque mai grosse cifre a meno che non decidiate di investire in pietre preziose, a quel punto andate con qualcuno esperto.
Chi si avvicina all’India per la prima volta sarà curioso di sapere cosa aspettarsi in termini di raggiri famosi.
Faccio una premessa, di solito le truffe tipicamente indiane o sono innocue o danno molto fastidio, ma mai tanto da far desistere dal viaggio.
In India non è in uso aggredire qualcuno, picchiarlo e derubarlo; anche se tutto può succedere non è una destinazione a rischio di episodi violenti come tante altre molto più “battute”.
Questa guida semi seria va in ordine di “fastidio”, non per sottovalutare la cosa ma perché sono episodi che si possono evitare con qualche accorgimento.
Le zone a rischio fastidi di solito sono Delhi, il Rajasthan e Varanasi.
Ovviamente a me sono capitate quasi tutte… tranne questa, che si svolge di solito a Delhi.
Fastidio grosso.
Atterri, vai a prendere un pre-paid taxi ai banchi dedicati, dai l’indirizzo e dopo un pò l’autista ti comunica che la zona del tuo hotel è chiusa al traffico o che l’hotel non esiste più e ti porta in un ufficio del turismo per risolvere.
Immagina sia notte e tu sia reduce da volo intercontinentale.
L’addetto farà finta di chiamare l’albergo, gli verrà detto che la prenotazione è stata cancellata il giorno prima per overbooking e vi manderà a dormire altrove al doppio del prezzo.
Salvo poi scoprire l’indomani che l’albergo originale, ignaro di ciò, ha trattenuto comunque l’importo perché non ti sei presentato.
Sono stata a Delhi 4 volte, per 4 volte ho dormito a Paharganj al City Star hotel e per 4 volte mi sono fatta venire a prendere perché il pick up è incluso nel prezzo della camera.
E’ l’unico motivo per cui non mi è mai successo, se no figurati… ma l’ho sentito raccontare da un sacco di turisti.
Gli autisti dei pre- paid taxi tendono a trattenere entrambe le copie della ricevute di pagamento, costringenteli a darvene una – al peggio avrete una traccia – e soprattutto non consentite ad emeriti sconosciuti di chiamare l’albergo al posto vostro.
La strada è chiusa, l’albergo è chiuso, l’albergo non esiste più… non fidatevi di nessuno. Cose dette e ridette ma intanto continuano a cascarci tutti.
Fastidio livello medio
La prima volta a Delhi ero con 3 amici e avevo contattato dall’Italia un’agenzia locale per andare con macchina e autista, scelta rivelatasi vincente. Molto liberi di scegliere e mai un problema.
Le altre volte ero da sola, quindi treno. Una mattina, mentre passeggiavo per una Paharganj caotica come non mai vengo avvicinata da un ragazzo che per rendersi credibile mi mostra la tessera dello studente come se mi mostrasse quella dell’FBI…
Scopre che sono italiana, fa una chiamata, arriva un indiano che parla italiano e che si dichiara il mio migliore amico dopo 30 secondi. Un classico.
Mi fanno sorridere il gatto e la volpe che cercano di abbindolarmi e decido di filargliela. Gli confermo che sì, cerco un tour economico.
Dopo una serie di raccomandazioni sul fatto che devo stare attenta, che ci sono un sacco di truffatori in giro e che mi posso fidare solo di loro – che faccia tosta – mi portano in una pseudo agenzia di viaggi in una traversa di Gupta road.
A quel punto dico loro che torno in albergo a prendere i miei amici inesistenti e che saremmo tornati tutti insieme dopo un’ora. Cosa ovviamente mai fatta.
Scopro in albergo da altri turisti che queste agenzie aprono giusto il tempo di venderti tour fasulli, chiudono dopo poche ore e spariscono tutti.
Qui il fastidio si concretizza a volte nel buttare 500 euro in due… non è drammatico ma ti incazzi.
Nota: evitate come la peste questa agenzia a Connaugh Place, si trova vicino al Mac Donald’s. Di solito vi approcciano in luoghi turistici suggerendovi di comprare un pacchetto da loro a cifre spropositate che poi si rivelerà inesistente o non all’altezza della cifra spesa.

Agenzie che truffano i turisti, Delhi – Connaugh Place
Fastidio livello medio 2
A quella delle finte agenzie aggancio quella dei biglietti finti per i treni che è capitata ad un sacco di gente che conosco.
Ma perdonatemi, vale la pena risparmiare due ero per un biglietto di treno mentre sei dall’altra parte del mondo per poi ritrovarti con nulla in mano??
I biglietti si possono fare online dall’Italia dal sito delle ferrovie… buona fortuna, io non ci sono mai riuscita… oppure si fanno al botteghino della stazione – al botteghino, non da “controllori” che vi fermano – o in agenzie grosse che ovviamente vi fanno pagare il servizio ma comunque a cifre irrisorie.
Fastidio livello semi-medio
Gli autisti dei rickshaw parlano pochissimo in inglese, giusto l’ABC per contrattare i prezzi.
Capita molto spesso che la sera, concordato prezzo e destinazione, ti mollino in mezzo al nulla ben lontano dalla meta prefissata e quando te ne accorgi è troppo tardi.
A me è successo di pomeriggio. Dall’hotel doveva portarmi all’ Hauz Khas Village, mi ha mollato dopo 5 minuti al Main Bazaar. Gli ho chiesto di riportarmi in albergo o avrei chiamato la polizia e così ha fatto. Ma sapevo la strada giusto perché ci ero già andata altre volte!
Quando alzi la voce in India è sinonimo di “pazzia”, io ammetto di approfittarne qualche volta.

Delhi – Tomba di Humayun
Se siete donne, la sera a Delhi taxi, taxi, taxi! Uber, Ola o macchina dell’albergo, anche il più economico ed improponibile ne ha una.
Fastidio livello da semi-medio ad alto
Quella di Pushkar la metterei anche prima in ordine di fastidio per l’atteggiamento ed i modi che hanno i finti santoni ai ghats.
Tu ingenuo scendi i gradini, entri in fase mistica, qualcuno ti mette dei fiori in mano e ti costringe a buttarli in acqua, inscena un rito sacro e poi ti chiede 100 dollari!
Ma mica te li chiede con gentilezza…. con modi aggressivi e da delinquente. Mandateli a quel paese ed andatevene, non possono farvi nulla.
Oppure urlate fortissimo, non se l’aspettano.
Ho visto gente contrattare e dargliene 20, se non dormite lì andatevene!!!! Se dormite lì so che vi seguono e ve li ritrovate ovunque, vi rovinerebbero il soggiorno. Vi mettono addirittura un braccialetto per indicare che avete pagato il “pizzo”. Non capita a tutti ma capita.
Fastidio livello basso
Se andate in pullman o in macchina, perderete invece un sacco di tempo in soste inutili presso negozi dove gli autisti hanno le commissioni. Anche questo è fastidioso ma nessuno ti costringe a comprare nulla.
Il regno incontrastato delle truffe/fastidi di livello basso, ma sempre truffe sono, è Varanasi.

Varanasi –
Dal finto Sadhu che vuole soldi per una foto – il vero Sadhu non ti si avvicina – al finto monaco buddista che a Sarnath ti viene incontro e ti stringe la mano – figurati se un monaco buddista tocca una donna.
Io sono cascata in quella del corso di yoga ed in quella dell’intoccabile al ghat delle cremazioni.
Il corso di yoga per principianti me l’ha proposto il ragazzo dell’escursione all’alba in barca sul Gange.

Ghat a Varanasi – Lo perdono solo perché ho goduto di questo
Alla modica cifra di 700 rupie a lezione – 10 euro! – sono finita sì in una vera scuola di yoga, ma ho capito la presa in giro solo dopo aver frequentato un vero corso di yoga…
“L’insegnante” si è limitato a farci provare delle asana improponibili per chi sta imparando ed assolutamente inutili.
Al ghat delle cremazioni, dove tutti ti chiedono soldi per fare le foto, sono stata avvicinata da un ragazzo dall’inglese impeccabile, senza accento.
Mi ha detto di lavorare lì, di essere un intoccabile, mi ha spiegato il perché dei diversi tipi di legna per la pira e di come funziona il rito funebre. Lo ascoltavo rapita, poi all’improvviso mi ha chiesto 30 dollari e la magia è svanita.
Contattato la sera il mio solito amico di Varanasi, mi ha risposto ridendo: “trovo estremamente improbabile che un Dalit che lavora al Manikarnika ti rivolga la parola per giunta con inglese impeccabile”.