Conversazioni a Varanasi.
Conversazioni a Varanasi. Un pomeriggio ai ghat.
Varanasi, città sacra per gli induisti.
Se si viene a morire qui ci si libera dal ciclo della reincarnazione.

Varanasi – ghat
Seduta sui gradini del Dashashwamedh Ghat converso con un giovane indiano che mastica betel e sputa ogni 2 minuti.
E’ giugno, l’aria è irrespirabile, si aspetta la pioggia.
L’ho conosciuto 2 giorni prima, è molto sveglio, ha imparato l’inglese guardando la tv e parlando con i turisti.
Ha un autorickshaw e mi ha accompagnato a visitare Sarnath, il primo luogo dove predicò il Buddha.
Davanti a noi il fiume Gange e tutta l’umanità che ci abita.
Un Sadhu porta una scimmia al guinzaglio e chiede l’elemosina, una donna mette il bucato ad asciugare sulla riva.
Mi racconta dello scorso capodanno, di quando, con un gruppo di amici ed un pò di turisti, ha comprato un generatore elettrico per organizzare una festa e con una barchetta sono andati a festeggiare al di là del fiume, nel nulla.
Mi racconta anche di qualche anno prima, quando qualcuno piazzò una bomba durante la celebrazione serale del Ganga Arti, esattamente dove siamo seduti.
Di quanta folla ci fosse, del caos, della gente che scappava e calpestava altra gente, dei feriti e delle urla strazianti di una donna quando le è morta la figlia di due anni tra le braccia. E’ stata l’unica vittima.
Si scoprì poi essere un attacco di matrice musulmana.
Mi dice del rito funebre mentre siamo seduti lì, vicino al Manikarnika Ghat, il Ghat delle cremazioni.

Varanasi
Mi volto a guardare verso le pire, mi legge nel pensiero e mi spiega che i bambini non vengono bruciati, ma posti sul Gange sopra una lettiga alla quale legano delle pietre pesanti per farla andare giù.
Il giorno prima avevo visto il cadavere di una mucca galleggiare sul fiume e l’idea di poter vedere cadaveri di bambini mi raggela.
Glielo dico. Mi guarda stupito. Dice:
- “ La morte fa parte della vita”.
- “ E la madre? Se dovesse vedere il cadavere galleggiare?”
“La madre lo sa, è un ciclo naturale. La morte non va tenuta nascosta. E poi i pesci, lì sotto, fanno in fretta a farlo sparire. “ - “E tu cosa ne pensi?”
- “Cosa devo pensare io di voi che vi sedete a tavola e mangiate mia sorella?” – intendeva la mucca
- “Cosa devo pensare di chi seppellisce le persone e le lascia mangiare dai vermi?”
Per gli induisti l’essere umano è soggetto al Samsara, il ciclo di nascita, morte e reincarnazione. L’anima non muore quando muore il corpo, perché è eterna. La morte è solo un momento di passaggio tra una vita ed un’altra, e la liberazione dell’anima deve avvenire in fretta.
Io non so più cosa dire e resto muta. Siamo troppo distanti, non sono in grado di argomentare cosa è giusto o sbagliato perché non c’è giusto o sbagliato. Posso solo imparare da lui quella che è la sua “normalità”.
Ed accettare senza fare troppe domande.