Diari di Goa – Raneache Island
Raneache Island, o Raneache Zuvem, è un altro dei gioielli nascosti ed inesplorati di Goa. Zuvem in lingua Konkani, la lingua locale, significa isola.
E’ Pasqua, Goa sonnecchia, quale migliore occasione per una gita all’interno? Convinco senza la minima difficoltà Shannagh, la mia amica irlandese, e partiamo alla volta di Revora.
Revora è un delizioso villaggio goano adagiato lungo il fiume Chapora, che dista circa 7 chilometri dalla città di Mapusa. Come al solito mi perdo un paio di volte e le indicazioni dei passanti sono contraddittorie. Ci fidiamo di un distinto signore dall’inglese impeccabile e facciamo bene. E comunque il percorso è molto piacevole. Finiamo in pieni festeggiamenti induisti, crediamo sia per via di un matrimonio ma non vediamo sposi, e finalmente iniziamo a costeggiare il fiume.
La zona è tranquilla e silenziosa. Dopo avere superato quello che sembra un piccolo agglomerato di slums ma che potrebbe essere un villaggio tribale, perché le case sono molto grandi e le donne indossano gioielli appariscenti, iniziano a spuntare bellissime ville portoghesi. Poi le abitazioni si diradano e troviamo il ponte.
Raneache Island è una delle poche isole che si raggiunge attraversando uno scenico ponte che la collega a Revora. E’ praticamente attaccata alla terraferma, sarà lunga un chilometro e larga molto meno.
Centinaia di alberi di cocco la proteggono da sguardi esterni e, nonostante il caldo, la temperatura è perfetta. Alla fine del ponte inizia l’unica strada che la taglia in due; a sinistra un piccolo approdo con due canoe parcheggiate, a destra il villaggio, quindici venti case al massimo. Al centro un cancello chiuso con la scritta Farm Isle ed un invitante vialetto che porta dall’altro lato dell’isola.
Aggiriamo il cancello, la struttura è composta da corpo centrale e da tre piccoli bungalows vista fiume, più un gazebo con tavolo e sedie dove deve essersi svolta una festa recentemente. Non c’è nessuno a cui chiedere informazioni ma è un posto bellissimo.
So per certo che gli abitanti delle isole si sono rifiutati di cedere terra in concessione a gruppi privati che volevano costruire alberghi. Per fortuna. Quindi probabilmente sarà una proprietà privata ed è inutile sognare.
Il villaggio di Raneache Island è piccolissimo, non c’è nulla, nemmeno un negozio. Tutti ci salutano sorridendo e ci guardano stupiti, i bambini ci seguono ridacchiando. La strada ha la pavimentazione in pietra adornata di mandala; tutte le abitazioni hanno davanti il basamento induista con la pianta di Tulsi, noto anche come basilico sacro.
Un’assemblea da me in seguito creata, composta da giardinieri, cuoche e uomini della sicurezza del residence dove abito, ha decretato che il nome corretto del basamento è Tulsi Kund.
L’ultima casa, disabitata ma in fase di ristrutturazione, pare sia infestata dai fantasmi.
Se ignorate il fatto e proseguite scavalcando il cancelletto, potete godervi il tramonto nel silenzio più assoluto, circondati da alberi e canali che qui si chiamano backwaters.
Shannagh è innamorata dei serpenti ed è andata in giro con un bastone in mano sperando di vederne uno, per mia fortuna non ce n’erano. Abbiamo trovato però delle stranissime impronte che facevano pensare ad un varano.
Raneache Island è uno di quei posti da visitare per capire come si vive a Goa fuori dai circuiti turistici, uno di quei posti che mi ricorda perché amo tanto questo luogo ed i suoi abitanti.
Lungo la strada del ritorno, ci fermiamo a bere un bicchiere di Urrak – liquore tradizionale – in un bar locale, scatenando di nuovo la curiosità dei presenti. Il titolare ci da un piattino con del mango, ci spiega che si beve così, masticando la frutta nel frattempo. Prendo pure una limonata e tre pacchi di patatine per attutire il colpo, spendo in tutto un euro.
Basta spostarsi di 15 chilometri dalle spiagge verso l’interno ed eccovi a Goa, dove tutto costa poco, la gente è cordiale e sorridente e nessuno ti approccia come turista da spennare.
Come arrivare a Raneache Island
Raneache Island si trova nel distretto nord del Goa, di fronte al villaggio di Revora. Da Mapusa partono regolarmente autobus per Revora, ma la fermata dista almeno due chilometri dal ponte.
Se decide di andare con mezzi privati, dovete attraversare Mapusa fino ad immettervi sulla statale NN-16 mantenendovi a sinistra. Dopo circa tre chilometri svoltate a destra e seguite le indicazioni per Revora bridge.
E’ possibile attraversare le backwaters e visitare le isole prenotando un tour a bordo di una house boat, casa galleggiante, dove si può anche pernottare.
Consigli utili
Parcheggiate prima del ponte e girate l’isola a piedi, per non disturbare i locali. Tanto si gira in mezz’ora.
Portatevi da bere perché ci sono solo abitazioni private.
Vi ricordo che è giungla, quindi non è difficile imbattersi in serpenti o varani.