Diari di Mumbai – Versova beach
Versova beach è sempre stata una delle spiagge più inquinate di Mumbai. Una discarica a cielo aperto. Non che le altre spiagge versino in condizioni migliori, ma Versova beach è pure costeggiata da uno slum che, per definizione, è sprovvisto di servizi igienici e di acqua corrente.
Provate ad immaginare a cosa serve loro lo spazio circostante.
Poi, nel 2015, l’intervento di un giovane avvocato, Afroz Shah, ha messo in moto quello che viene definito da tutti i giornali “il più grande progetto del mondo di pulizia di una spiaggia”.
Ha iniziato a ripulire Versova beach insieme al suo vicino di casa e nel giro di un anno si è ritrovato affiancato da decine di volontari, abitanti degli slum inclusi. Qualche mese fa, hanno iniziato a far capolino le tartarughe olivacee che hanno deciso di nidificare qui. La schiusa delle uova è stata monitorata 24 ore su 24 e finalmente nel mese di marzo le prime tartarughine zampettavano verso il mar Arabico.
Ad Aprile sono andata a Mumbai a trovare Ivan e l’ho praticamente costretto a portarmi a vedere com’era diventata la spiaggia. Lui è il classico Mumbaikar scettico e gli sembrava una perdita di tempo, ma la giornata ha preso la piega di un appuntamento romantico con tanto di passeggiata al tramonto e di vino bianco in ristorante carino, alla fine era contento pure lui.
Versova è un’area residenziale molto ben tenuta, dove hanno casa sia la borghesia cittadina che quasi tutte le star di Bollywood. E’ piena di verde, con lunghissimi viali alberati e belle ville semi nascoste dalla vegetazione. Ci sono anche un sacco di localini deliziosi dove mangiare, bere o ascoltare musica.
Io mi sono innamorata di un posto lungo la strada che porta alla spiaggia, si chiama The Tanjore Tiffin Room. Ci ho mangiato a pranzo e poi ci sono tornata pure a cena, una piccola oasi verde con ottimo cibo indiano e musica chill out.
Esco dal ristorante ed incontro Fouzia, che a Goa ha un piccolo negozio ayurvedico con prodotti di qualità eccellente all’interno del Thalassa Greek restaurant e che ne ha un altro vicino al Tiffin Room. Si chiama Roots to Roses, se vi trovate da queste parti fateci un salto, è interessante.
Le ore intercorse tra il pranzo e la cena le ho passate perlustrando Versova beach. No, niente tartarughe, purtroppo non ne ho vista nemmeno una.
In compenso posso garantirvi che rispetto a qualche anno fa è veramente un posto differente. Appena arrivo l’effetto è quello di una lunghissima spiaggia pulita. Il mare è, come sempre, inquinato e di un brutto color marrone, come tutta la costa di Mumbai. Le foto che circolano su internet, che mostrano le tartarughe su uno sfondo blu trasparente sono ritoccate, non ho dubbi. Quello è un colore che qui non esiste.
Però tutto il tratto che costeggia le rocce è incredibilmente semi deserto nonché veramente pulito, a parte qualche oggetto che arriva con la risacca. Poi, proseguendo verso sud, inizia lo slum e la spiaggia si anima di esseri umani e decine di cani. L’area intorno allo slum è sporca, cumuli di immondizia lo circondano. Un canale di scolo finisce direttamente a mare, ho grosse difficoltà a scavalcarlo ma ne avrei di più serie se ci finissi con i piedi dentro!
Ed è qui che ho trascorso la maggior parte del tempo, con i bambini e con i cani dello slum. I bambini, a scanso di equivoci, sembrano tutti in salute, puliti e ben vestiti. Bambini come tanti altri, che giocano a cricket, che fanno la lotta, che giocano a calcio, che entrano in acqua vestiti dalla testa ai piedi.
Ci siamo seduti ad osservarli, in pochi hanno fatto caso a me. Se non fosse per lo slum alle mie spalle, sembrerebbe un normale pomeriggio estivo in una qualsiasi spiaggia del mondo. E’ pieno di cani, ma pieno pieno, interi branchi mescolati a questi piccoli adulti, distesi sulla sabbia che sembrano dormire ma invece tengono d’occhio tutto, come scoprirò dopo. Ed è pieno di cuccioli che giocano tra loro e rotolano tra la sporcizia.
Ho visto cani randagi in India in condizioni così drammatiche da avere una morsa al cuore ogni volta. Questi no, questi sono tutti sani e ben nutriti. Che strano.
Essere con Ivan mi da il vantaggio di essere con un locale, che parla sia Hindi che Marathi quindi è facile comunicare con chiunque. Un cane ha trovato la testa di un agnello e tutto contento se la trascina in giro. Mi avvicino per capire cosa è, da lontano non era chiaro, e si avvicinano quattro bambini per fare conversazione. Ivan traduce.
Scopro che sono proprio gli abitanti dello slum a nutrire i cani. I bambini a quel punto mi chiedono cinque rupie per comprare dei biscotti, gliene do dieci che corrispondono a 13 centesimi di euro. La più grande corre dentro casa e torna con due pacchetti. Credevo fossero per loro e invece no, li apre e li comincia a distribuire equamente tra tutti i cani intorno. Che sono così sazi che nemmeno si alzano per mangiarli. Le suggerisco di non lasciare la plastica della confezione lì, fa un sorriso furbetto e dice di sì. E’ un sorriso eloquente.
“A che serve? La butta dove? E se ci fosse un sacco della spazzatura che fine farebbe? Chi va a raccogliere l’immondizia dello slum? ”
Le bambine vanno a prendere due cuccioli di pochi mesi e cercano di mettermeli in braccio. Per fortuna Ivan mi ferma per farmi notare che non sono vaccinati perché all’improvviso arriva la madre ed inizia ad abbaiarmi furiosamente. Non mi conosce. Tutti hanno toccato i cuccioli ma io non posso. E’ giusto così.
Poi succede una cosa strana. Mi avvicino ad altre due bambine che stanno giocando con la sabbia, chiedo loro se posso fare una foto ed i cani all’improvviso si alzano e ringhiano. Prima uno, due, tre, poi tutti. Abbaiano, ululano. Vengono fuori gli adulti. Li avvisano che ci sono estranei con i loro figli. Da pelle d’oca. Me l’hanno detto i genitori. Con le bambine di prima non avevano reagito perché c’erano le madri vicine.
Questo è lo slum di Versova beach, dove esseri umani e cani vivono in simbiosi e si proteggono a vicenda. E’ vero, non ho visto le tartarughe, il mare è inquinato ma gli animali mi hanno dato l’ennesima commovente lezione di vita.
Come andare a Versova Beach
Versova Beach si trova a nord di Mumbai, è la prosecuzione di Juhu Beach. Da Mumbai sud si può prendere il treno fino ad Andheri West e poi da lì un rickshaw fino la spiaggia.
Da Bandra io ho usato Uber, ci impiega circa trenta minuti ed ho pagato due euro. Anche meno di quanto avrei speso con il rickshaw.
A Mumbai Ola e Uber funzionano benissimo e costano veramente poco ma per le lunghe distanze è preferibile il treno, il traffico triplica i tempi di percorrenza.