Eco Farm, la Dudhsagar Spice Plantation.
In occasione del compleanno di Ivan ci siamo regalati cinque giorni in una Eco Farm a conduzione familiare, vicino al Mollem National Park.
Non ero mai stata in una Eco Farm indiana, quindi non sapevo cosa aspettarmi ma ero eccitatissima all’idea di spostarmi nelle zone collinari, più note come Ghats occidentali.
Siamo partiti da Anjuna con un normale scooter Activa e siamo arrivati dopo tre ore, soste incluse. Chilometri percorsi, 80. C’è un’autostrada che collega Panjim con Ponda, la NH 748 , che però a tratti è a doppio senso di circolazione. Da Ponda poi si segue la strada per Mollem, la Dudhsagar Spice Plantation and Farmstay si trova nel villaggio di Karmane.
Incredibilmente Google Map ha funzionato alla perfezione, le Eco Farm della zona sono in piena giungla ed in mezzo al nulla.
Ci accoglie il proprietario, Ashok, che ha il padre goano, la madre tedesca, la moglie indonesiana ed un figlio di quattro anni uguale a Mogwli. L’Eco Farm si sviluppa intorno a 50 acri di terra che includono una piantagione di spezie, le stalle per le mucche, un sentiero tracciato che porta al fiume, una bellissima piscina di acqua naturale ed una distilleria per produrre il Feni.
La proprietà è provvista di cinque deliziosi bungalows con veranda privata e tetto portoghese per far circolare l’aria. Che vuol dire tetto portoghese? Che il tetto ha delle aperture laterali, uno dei miei incubi peggiori. Come la stragrande maggioranza della gente che è nata e cresciuta in città, non ho una relazione serena con i serpenti e l’idea di trovarne uno in camera da letto mi impedisce di dormire.
Ivan, che invece li adora, insiste con la teoria che hanno cibo a sufficienza e che non hanno nessun motivo di entrare. Tutti i presenti infatti sostengono che non è mai capitato. Sarà, ma io ho escogitato un piano infimo. Uno dei cani dell’Eco Farm, Kalù, è come me un grande appassionato di Pao, il pane locale. Mi sono seduta vicina vicina e gli ho parlato a lungo del mio problema, dividendo il pane con lui e promettendogli una fornitura di Pao a vita.
Non ci crederete, la stessa sera me lo sono ritrovato dietro la porta. Ha dormito ai piedi del letto per quattro notti consecutive, senza mai muoversi fino alle nove del mattino. Ho dormito per ore nel silenzio più totale interrotto solo dai versi degli uccelli.
Alla Dudhsagar Spice Plantation, la vita scorre a ritmi lentissimi tra passeggiate lungo la proprietà, bagni in piscina ed ottimo cibo goano offerto con formula a buffet. Il tutto annaffiato dal Feni di Ashok, che è uno dei migliori di Goa. Ho visitato la distilleria e mi ha spiegato tutto il processo passo passo, l’anacardio viene però lavorato solo da marzo a maggio quindi non ho potuto assistere.
L’Eco Farm è un posto ideale per ricaricarsi e disintossicarsi. C’è anche una grande Shala per lo yoga proprio di fronte la piscina, con vista sui ghats occidentali. Che però noi abbiamo usato per fare un barbecue di pollo bevendo Jungle Juice, la bevanda ufficiale del posto, a base di Feni, soda, sale e succo di limone.
Ashok è un ottimo padrone di casa, sempre disponibile ad insegnarti come riconoscere le spezie, le piante medicinali ed il loro uso, i bizzarri insetti che attraversano la sala da pranzo, i nidi degli uccelli. Alla Farm è tutto così ecologico che anche il gas viene prodotto in loco, utilizzando un tubo che lo risucchia dal sottosuolo.
Distante anni luce dalle piantagioni di spezie per turisti con tanto di negozi di souvenir e tour impersonali, questo posto trasmette il vero spirito di Goa facendotela vivere attraverso gli occhi di una grande famiglia locale. I villaggi intorno, fuori dalle solite rotte, ti regalano una pace ed una magia che credevi non esistesse più. E’ una Goa rurale quella che ti trovi davanti, semplice ma al contempo bellissima.
La cosa poi da non sottovalutare è il fatto che sei vicino al Parco Nazionale Baghwan Mahaeer ed alle cascate Dudhsagar. Da ottobre a maggio le cascate sono visitabili in jeep con gruppi organizzati, da giugno a settembre l’unico modo per andare è il trekking che però prevede una camminata di 7 chilometri all’andata ed altrettanti al ritorno. E’ un’interessante avventura per chi è già allenato, quindi non per me.
L’Eco Farm diventa un punto di partenza anche per visitare posti come Ponda e Chandor, che distano circa un’ora, con escursioni facili da fare in giornata e che vi consiglio vivamente per vedere l’altra faccia dello Stato. Quella senza turisti, senza spiagge e senza feste.
In cambio di vitto e alloggio, Ashok ospita volontari disposti ad aiutarlo nella cura e nelle relazioni con i clienti. Per visionare il sito della Farm cliccate qui.
Come raggiungere la Dudhsagar Spice Plantation and Farmstay.
E’ necessario un mezzo di trasporto privato perché la piantagione non è collegata con mezzi pubblici. E’ previsto un servizio di pick up dall’aeroporto dal quale dista circa un’ora.
Se si proviene da Panjim, la direzione da seguire è Ponda-Wagona-Sanvordem-Kulem, i chilometri da percorrere sono 55.
Da Margao, che dista 30 chilometri, si segue direttamente la strada per Sanvordem, poi Kulem e Karmane.