I più bei templi induisti di Goa
Il più piccolo degli Stati Indiani, noto soprattutto per le spiagge e la vita notturna, ha un enorme patrimonio umano e culturale che viene spesso sottovalutato. Considerato a maggioranza cattolica, vista la presenza di centinaia di chiese sparse per il territorio, di fatto non lo è ed i suoi bellissimi templi induisti meritano quanto meno una visita.
La storia dei templi induisti di Goa è particolare perché durante la conversione forzata al cattolicesimo da parte dei Portoghesi, vennero distrutti quasi tutti per far posto a cappelle e cattedrali.
Durante l’inquisizione molti induisti si rifugiarono nelle foreste dell’entroterra nascondendo idoli, statue sacre e lingam in quella che oggi è conosciuta come la città di Ponda.
Ed è a Ponda che batte il cuore Hindu di Goa, grazie alla presenza dei cinque templi induisti più famosi dello Stato e decine di templi minori posti nelle campagne circostanti. A Ponda merita una visita anche la Moschea Safa Masjid.
Quasi tutti i templi induisti furono ricostruiti o ristrutturati dopo l’indipendenza, quindi in tempi relativamente recenti. Ponda è anche la porta d’accesso alle cascate Dudhsagar ed al Parco Nazionale Baghwan Mahavir.
I più bei templi induisti di Goa
Shri Mangueshi Temple – Ponda

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E’ il tempio dedicato a Shiva, risalente al XVIII secolo. Il cortile centrale si affaccia su un bacino d’acqua utilizzato per la puja ed è affiancato dalla tipica torre per le lampade ad olio. All’interno è conservato un Lingam di Shiva ed uno Shesha d’oro, il serpente divino che sostiene l’universo con le sue diverse teste.
Shri Mahalasa Narayani Temple – Ponda

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Dedicato a Lakshmi, reincarnazione mista del dio Vishnu e della moglie Parvati. Il tempio venne spostato dalla città di Salcette all’attuale villaggio di Mardol durante le persecuzioni, salvando l’icona originale della dea Mahalasa. La caratteristica principale del tempio è la torre laterale, chiamata Deepda o Deepmal, la cui campana pare che suoni solo quando qualcuno dice il falso.
Sri Shantadurga – Ponda

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I templi Shantadurga sono tre, questo è quello di Kavlem. La dea Shantadurga è l’avatar di Parvati, la moglie di Shiva. Il tempio è composto da svariate costruzioni con i tetti che ricordano le pagode, raro esempio di architettura indo-portoghese. Al suo interno anche una guesthouse con piscina che lo rende uno dei templi induisti più visitati dai turisti.
Mahalakshmi Temple – Ponda
Originario del XV secolo, la statua principale in granito nero della dea Lakshmi venne distrutta durante le conversioni forzate e ricostruita come Panchloha. Per Panchloha si intende una statua creata con cinque metalli diversi, panch in hindi vuol dire cinque e di solito si usano oro, argento, ferro, rame e piombo. I muri interni sono dipinti con scene tratte dal testo sacro Bhagwat Gita.
Lakshmi Narasimha Temple – Ponda

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Situato nel villaggio di Veling e dedicato alla dea Lakshmi, il tempio con caratteristiche cupole dorate venne spostato qui dal villaggio di Sancole alla fine del 1500. Di notevole fattura le pitture e le sculture che adornano l’interno, tra cui antiche statue di Lakshmi e Vishnu. Una sorgente naturale d’acqua fresca riempie la vasca centrale accessibile tramite gradini in pietra, chiamati ghat.
Maruti Temple – Panjim

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Il Maruti Temple è dedicato al dio Hanuman, il dio scimmia. Si trova a Panjim, sulla collina che guarda su Fontainhas, il quartiere portoghese. Tra i templi induisti questo è il più particolare; interamente illuminato al calar del sole, grazie alla sua posizione è visibile anche da lontano. Si racconta che l’immagine sacra di Hanuman venne nascosta all’interno di un negozio che vendeva fuochi d’artificio e che lì gli induisti pregavano in secreto. Quando le conversioni forzate terminarono il tempio venne eretto di fianco al negozio.
Mahadeva Temple – Tambdi Surla
Noto anche come la gemma di Tambdi Surla, il tempio più antico di Goa è sopravvissuto alle distruzioni dei Portoghesi, ed è letteralmente nascosto nella giungla del Parco Nazionale Bhagwan Mahavir. Il tempio risale al XII secolo, è dedicato a Shiva ed è considerato l’unico esempio rimasto integro di architettura Kadamba, la dinastia che governò Goa tra il X e XIV secolo.