Isola di Chorao parte 2 – Dr Salim Ali Bird Sanctuary
Saluto Fatima e torno all’approdo dei traghetti dove c’è il Dr Salim Ali Bird Sanctuary. Non ho mai incontrato occidentali a parte una coppia di americani proprio qui. Però è Aprile e siamo già fuori stagione.
Gli orari migliori per avvistare gli uccelli nel santuario sono la mattina presto, tra le sei e le sette, e dopo le cinque del pomeriggio.
Il Dr Salim Ali, noto anche come Bird man, è l’ornitologo più famoso d’India che ha dato il nome all’ambizioso progetto di salvaguardia di uno degli eco sistemi più rari dello Stato, inaugurato nel 1988.
La confluenza dei fiumi Mandovi e Mapusa ha creato, nell’isola di Chorao, una foresta di mangrovie di rara bellezza dove convivono centinaia di specie acquatiche e non. E’ un vero e proprio paradiso per gli amanti del Bird watching per varietà di uccelli, sia migratori che residenti. Personalmente, a parte le aquile, sono stata quasi sfiorata da due mostri che sembravano velociraptor. Ok, no, erano uccelli enormi, ma giuro che me la sono fatta sotto e non ho capito cosa fossero.
Nel Dr Salim Ali Bird Sanctuary convivono ben 14 diversi tipi di mangrovie, tra cui la mangrovia rossa e quella bianca, che si sono modificate per sopravvivere con poco ossigeno. La mangrovia rossa ha radici che crescono anche lungo lo stelo, quella bianca è fornita di piccoli tubicini che aiutano a trasportare l’ossigeno fino alle radici sottoterra.
Il Dr Salim Ali Bird Sanctuary fa parte dal 2014 di un progetto pilota atto a coinvolgere i locali nella creazione di un equilibrio tra loro e l’ecosistema presente nell’isola.
Il progetto punta allo sviluppo del “Khazan System”, un sistema integrato tra agricoltura ed acqua cultura, che punta a soddisfare i bisogni primari dell’individuo evitando il superfluo ed avendo cura dell’ambiente in cui vive.
Nei secoli passati, per proteggere la terra di Choaro si costruivano canali, dighe e barriere. Per regolare l’afflusso dell’acqua si costruivano chiuse con porte in legno da aprire e chiudere all’occorrenza, davanti le quali si poteva anche pescare tramite l’utilizzo di grandi reti.
La maggior parte degli abitanti di Chorao Island si dedica ormai alla pesca, e sono rimasti solo gli anziani ad occuparsi della coltivazione della terra. Fino a cinquant’anni fa la coltivazione era l’attività principale ed il raccolto che non serviva veniva venduto per acquistare altri beni di prima necessita.
C’è un bellissimo video su You Tube, girato dall’ Indo-German Biodiversity Programme, che si chiama “Chorao Island – A Place, its Peolpe and a Project” che spiega minuziosamente il progetto Khazan System.
Il Khazan System viene spiegato anche all’interno del Dr Salim Ali Bird Sanctuary, nella stanza-museo adibita allo scopo.
Avevo letto un pò ovunque che bisognava necessariamente affittare una guida ed una canoa o una barca per accedere al Dr Salim Ali Bird Sanctuary. Immagino siano informazioni obsolete, perché se è vero che si può ancora fare, è anche vero che puoi attraversarlo tutto a piedi. C’è una passerella lunga quasi un chilometro che attraversa il parco, con tanto di ponti e percorsi segnati da lastre di pietra.
Il biglietto d’ingresso costa 20 rupie per gli adulti e 10 per i bambini. Superato il primo ponticello c’è una piccola stanza, quella che vi dicevo adibita a museo, che spiega il progetto. Lungo il percorso, una serie di illustrazioni informano sulla presenza di specie rare di uccelli, serpenti e coccodrilli.
La famosa torretta di avvistamento, un tempo raggiungibile solo in canoa, si trova lungo la passerella ma l’accesso è interdetto perché pare necessiti di ristrutturazione. Alla fine della lunga camminata, si arriva dall’altra parte del fiume.
Non so se perché suggestionata dalle illustrazioni, dal silenzio e dalla solitudine, dal paesaggio surreale che crea la foresta di mangrovie al tramonto attraversata da aironi di un bianco accecante. Fatto sta che ho visto sciacalli e coccodrilli in ogni pezzo di legno dalla forma strana. Per non parlare dei serpenti galleggianti che invece erano rametti in acqua.
E poi, sulla via di ritorno, eccolo là. Il RATTO. Che non viene nominato mai, da nessuna parte. Che io per prima non vedo mai quando sono da sola, mai in tutta l’India, mi succede solo quando sono con la mia amica Chiara. Ci guardiamo. Io penso “Che urlo a fare? Non mi sentirà mai nessuno e se dovessero sentirmi, crederanno che mi stia sbranando un coccodrillo”. Lui, non lo so a cosa pensa, ma mi fissa.
E’ una specie di conversazione galante e muta, passa prima tu, tranquillo. No, vai tu cara, io aspetto. No dai, non fare complimenti, aspetto io. Ma non si muove. Sono rimasta ferma per cinque minuti, prima che si decidesse a passare. Non sarei andata avanti neanche sotto tortura, era ovvio che se decidevo di procedere lui decideva di passarmi sui piedi.
Insomma, visitarlo da soli è un pò inquietante, vi avviso, ma ne vale davvero la pena.
Come raggiungere Chorao Island
Dal primo approdo di Ribandar è attivo tutti i giorni il servizio traghetti. Le corse iniziano alle 6 del mattino e terminano intorno alle due di notte, ma chiedete sempre conferma. Ribandar è facilmente raggiungibile da Panjim con autobus locali. Io però suggerisco di andare in scooter o di affittare un moto taxi appena arrivati. In alternativa, un ponte collega la punta nord di Chorao alla terraferma attraverso la Bicholim road.
Nell’isola si può circolare con il bus che fa capolinea all’approdo del traghetto ma i locali lamentano attese interminabili. Il biglietto si paga al conducente.
Il Santuario degli uccelli chiude alle 18.
Cosa Vedere
Il Dr Salim Ali Bird Sanctuary, preferibilmente la mattina presto o poco prima del tramonto. Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 20 rupie.
I templi disseminati lungo la strada, la chiesa di Our Lady of Grace e la chiesa di St Bartholomew. Alle spalle di St Bartholomew un sentiero porta in cima alla collina, dove c’è una piccola croce bianca ed una teca che conserva un’antica Madonna.
Dove mangiare
Ovviamente da Fatima, al Lafayette Rest and bar. Dal porto percorrete la strada che porta alla chiesa di Our lady of Grace a Maddel, non potete sbagliare, è tutta dritta.
Prendete la traversa a destra di fronte la chiesa, il ristorante è subito a sinistra. Se vedete le porte chiuse, bussate.
Dove dormire
A parte Fatima, che affitta stanze carine, molte case sono in affitto sul portale Airbnb.
Ho anche visto un paio di guest house ma decisamente lussuose e costose.