L’abilità tipicamente indiana nell’uso dei mezzi di trasporto.
La percentuale di indiani che non possiede mezzi di trasporto è altissima. L’estrema povertà del sub continente asiatico non consente a tutti i lussi che per noi sono scontati e lussi non sono.
La maggior parte va a lavoro a piedi percorrendo chilometri ogni giorno. Fuori dai grandi centri abitati i trasporti pubblici sono poco affidabili e per moltissima gente sarebbe comunque impossibile pagare il biglietto.
Anche se spesso il controllore adegua il prezzo del biglietto al tipo di passeggero.
Se le distanze da percorrere sono enormi gli unici mezzi di trasporto plausibili sono i treni.
I treni hanno una serie di classi ma non tutte disponibili sempre, dipende dalle tratte che percorrono.
Di norma sono la prima, la seconda e la terza classe con cuccette ed aria condizionata. La prima classe e la sleeper senza aria condizionata, la seconda classe senza prenotazione ed i vagoni con le poltrone.
Poi hanno il tetto e le predelline laterali. Il vagone di seconda senza prenotazione è stipato fino all’inverosimile e se proprio non si riesce ad entrare si resta appunto appesi alla predellina, abilità tipicamente indiana.
O si viaggia sul tetto scroccando un passaggio.

foto presa dal web
La stessa cosa succede con il pullman, il tetto è la soluzione più economica e l’autista fa spesso finta di non vedere.
E’ inutile discutere di sicurezza in questo caso.
Il Paese ha più di un miliardo e duecentomila abitanti di cui più del quaranta percento sotto la soglia di povertà, senza acqua corrente, senza un bagno ad uso privato, a volte senza casa e perennemente a rischio di malattie mortali come il colera.
Un passaggio gratis sul tetto di un qualsiasi mezzo di trasporto è l’ultimo dei problemi.

Rajasthan
Non è inusuale vedere quattro o cinque persone sopra una moto.
Il conducente indossa il casco che è obbligatorio e gli altri passeggeri appollaiati dietro alla meno peggio. Classica immagine che si può vedere in tutta l’Asia.
Per spostarsi usano tutti i mezzi di trasporto possibili ma il più curioso per me resta l’autorickshaw, una specie di tuc tuc locale uguale alla nostra moto Ape. In teoria può ospitare chi guida più 2/3 passeggeri.
In pratica invece riescono a riempire ogni centimetro disponibile, animali inclusi. Ho visto trasportare fino a quindici persone più una capra.
Gli autorickshaws sono anche mezzi di trasporto pubblici che si possono paragonare ai taxi e l’abilità dei conducenti non ha nulla da invidiare a quella dei piloti di formula uno.

Ma quanti sono?
Il rickshaw a pedali è invece una bicicletta alla quale è collegata una specie di carrozza su tre ruote; la fatica che fa il conducente nel trainarla è veramente troppa ed io faccio altrettanta fatica a prenderla perché mi sembra disumano.
Dall’altro lato è un lavoro che viene tramandato da padre a figlio e che garantisce la sopravvivenza della famiglia.

Rajasthan
Tra i mezzi di trasporto più usati c’è l’autobus cittadino. I prezzi sono veramente bassi, dalle dieci alle venti rupie, e qui noti la vera abilità indiana.
D’accordo che esistono le fermate ufficiali ma è anche vero che se lo fermi con un cenno della mano rallenta per farti salire.
Rallenta anche per farti scendere. Ma rallenta, non si ferma.
Potrai dire di essere perfettamente inserito nel contesto indiano quando anche tu riuscirai ad individuare la tua fermata e a salire e scendere da un autobus in movimento al volo senza romperti qualcosa.

Autobus in Tamil Nadu
Ad Hampi, per traghettare da una sponda all’altra del fiume, una piccola barchetta trasporta contemporaneamente persone, animali e moto. Ne ammiro il coraggio perchè la maggior parte di loro non sa nuotare.
Ti sembrerà di essere tornato indietro di cinquant’anni!

Traghetto ad Hampi