Perchè ho un blog che parla di Goa
L’anno scorso ho deciso di inizare a scrivere un blog che parla di Goa e l’altro ieri, durante le classiche riflessioni da bilanci di fine anno, mi sono chiesta perché.
Scrivere è terapeutico, non posso che essere d’accordo. Ma io ho iniziato a scrivere quando ero una ragazzina ed il mondo mi sembrava un gran bel posto. Ho scritto il mio primo libro, un giallo, quando avevo dodici anni. Lo abbiamo letto in tre, io mia madre e mio padre. Ho continuato a scrivere racconti per tutto il liceo ma erano rigorosamente segreti e sigillati.
Per un pò ho anche scritto recensioni di film per un giornale locale. Me ne ricordo una in particolare che riguardava la storia di un ragazzino filippino che veniva adottato da una famiglia italiana, dopo averne passate di tutti i colori. Non potrebbe essere più attuale, immigrato e clandestino, reclutato dalla malavita. Mi pare si chiamasse “Felipe ha gli occhi azzurri”, e mi aveva toccato profondamente.
Negli anni ’80 ho scoperto l’infibulazione leggendo “Il sesso debole”, di Oriana Fallaci. Anzi, grazie mamma per avermi costretto a leggere tutti i tuoi libri preferiti. Dallo stesso libro è nato l’amore per l’India.
Da allora ho iniziato a scrivere della condizione della donna, quando in realtà si sapeva poco del resto del mondo e le uniche attendibili fonti erano i giornalisti inviati all’estero. Chissà dove sono finiti durante i traslochi tutti quei quaderni a righe ricoperti di dolore per il senso di impotenza che mi soffocava. Ovviamente anche questi erano segreti, ero un’adolescente estremamente insicura.
Per scrivere, ho sempre scritto. Tenevo diari durante i viaggi ed avevo una corrispondenza assidua con la mia migliore amica che comunque vedevo ogni giorno. Poi è arrivato internet, sono arrivati i social ed ho smesso.
Allora perchè un blog che parla di Goa?
Mi sono innamorata dell’India dal primo minuto, per quanto il primo minuto fosse all’aeroporto di Delhi. Ho ripreso a scrivere, forse perché sovrastimolata da odori, colori, rumori. E quando ho deciso di vivere a Goa ed ho iniziato a visitarla con il mio scooter, rigorosamente da sola salvo rare eccezioni, ho pensato che sarei potuta essere d’aiuto a chi veniva qui per la prima volta.
Quindi niente di emotivo, a parte il mio amore per i cani randagi che mi circondano. Solo informazioni pratiche – pare che alla gente interessi soprattutto questo – e tour da fare per scoprire l’anima portoghese dello Stato. Scrivo per avere memoria di tutto quello che ho visto e per trasmetterla a chi ne avrà bisogno. Per questo ho un blog che parla di Goa.
Per scambiare con voi le informazioni che ho raccolto in questi anni, vivendola dall’interno anche grazie al mio compagno che è Indiano di Bombay, ma vive qui da 11 anni.
E grazie alla mia amica Lucia, di Padova, che ha sposato un ragazzo Goano di tradizionale famiglia induista e che mi insegna un sacco di cose.
Si arriva in India carichi di cliché e di paure, si pensa che tutti vogliano fregarti, spalle al muro, occhi aperti, tensione da perenne stato d’allerta. “E’ pericolosa? Ho letto che la percentuale di stupri è altissima.”
“Quanto costa il driver? E la guida? Quanto date di mancia?” Per lo più si passa il tempo a cercare di pagare il meno possibile. Salvo poi dissipare il budget di una settimana nel primo mercato visitato.
Pochissimi viaggiatori colgono subito l’essenza del Paese, quell’euro in più che spesso pagano per essere occidentali non li disturba nemmeno un poco.
Ma al di là delle notizie utili, un consiglio voglio darvelo lo stesso. Comportatevi con gentilezza, accettate le differenze, lasciatevi scorrere gli imprevisti addosso senza drammatizzare. Mollate la vostra confort zone ed adeguatevi ad un Paese che vi insegnerà a vivere meglio e a ridimensionare i problemi.
Il solo fatto di potere pagare un aereo, per molti Indiani è sinonimo di enorme ricchezza quindi non stupitevi se i prezzi si alzano. Del resto è prassi comune con i turisti ovunque nel mondo, Italia inclusa. Provate a guardare i conti dei Giapponesi, altro che truffa!
Accettate l’India così com’è e non vi fregherà mai nessuno, anzi faranno a gara per invitarvi a pranzo nelle loro case e per riempirvi di regali e di ricordi indelebili.