Tutto quello che vi serve sapere sul Flea Market di Goa.
Ho già scritto del Flea Market diverse volte, eppure chi non è mai andato continua a chiedermi se ne vale la pena.
Sì, ne vale sempre la pena, per quanto sia un posto dichiaratamente turistico, è il classico mercato che ti invoglia a comprare almeno una cosa e va sempre a finire che esci carico di roba.
Perché se sei bravo a contrattare fai affaroni, soprattutto per tessuti e pashmine ma anche per monili in argento e scarpe. E poi è una delle attrazioni imperdibili di Goa.
Il Flea Market apre tutti i mercoledì alle dieci del mattino. I venditori iniziano a smontare intorno alle sei del pomeriggio ma i bar restano aperti fino a tardi.
Il Flea Market è adagiato lungo la spiaggia di Anjuna e, dalla strada principale, di solito si arriva direttamente al gigantesco parcheggio esterno.
Se invece si prosegue dritto e si prende la strada sterrata a sinistra che costeggia le Guest House, si arriva ad un parcheggio più piccolo e si accede direttamente nell’aerea degli Expa, gli stand degli occidentali che vivono qui.
Ma torniamo all’ingresso principale ed inoltriamoci nel mercato. Il primo tratto è un lungo corridoio di stand coloratissimi che vendono di tutto. La strada ad un certo punto curva a destra, sulla sinistra, un pò nascosto, c’è un cambia valute.
Dopo trenta metri noterete una piccola cappella sulla sinistra, di fronte c’è una Bakery che sforna pizze e pane nostrano.

Bakery al Flea Market
Mantenetevi sulla destra e proseguite dritto; questa è di solito la zona delle scarpe o dei sandali piatti insieme a moltitudine di parei, incensi, spezie, gioielli finti e pietre.
Ma anche trapunte, copriletto, copri cuscini in stile rajasthani, tende, amache, vasi, lanterne, dipinti e pashmine. Flea Market vuol dire appunto mercato delle pulci.
In fondo, a strapiombo sul mare, il bar Looda’s con ottima musica dal vivo, è il punto ideale per bere qualcosa al tramonto.
A lato, stesi per terra, centinaia di oggetti in argento indiano ed un pò più avanti, una scala precaria che porta alla spiaggia. Sempre da questa parte, una serie di stand vendono 3 capi di abbigliamento per 500 rupie, poco meno di sette euro. Per lo più sono abiti di marche estere con piccoli difetti, da Billabong a Zara e Topshop.
Di fronte, il bar Sea Breeze, dove la sera suona musica rock anni ’70-80-90 un gruppo locale che a me piace molto, gli Electric Pulse.

Con Valentina al Sea Breeze
Proseguendo la passeggiata si finisce nella zona degli occidentali dove è possibile acquistare abbigliamento etnico, gioielli più elaborati e costumi in lycra o cotone con i “tagli a vivo” da regolare addosso semplicemente annodandoli.
A me piacciono molto i costumi Bik ool che fa Giordana, Italiana, per le fantasie particolari e la morbidezza dei tessuti.
Anche qui c’è uno stand “3 capi 500 rupie”, gestito da un israeliano molto simpatico.
E poi, sempre in questa zona, tra un acquisto e l’altro vi suggerisco di sedervi per terra sulle stuoie e bere un ottimo Chai per poche rupie. Il Chai è la bevanda nazionale, un the speziato con latte, ginger e cardamomo.
Ma davvero vi serve una guida per girare il Flea Market?
Perdetevi, al peggio finirete in spiaggia a farvi un selfie sulle rocce con gli indiani. O ad un party improvvisato in uno dei lidi più a sud. E contrattate gente, contrattate sempre…