Come si fa il Chapati? Cenni storici e ricetta
Ho sempre voluto imparare a fare il Chapati. A casa, in Italia, ho scaricato ricette e guardato video ma il risultato è sempre disastroso.
Il Chapati è il classico pane piatto che somiglia molto ad una piadina e che si può farcire a piacimento o usare per intingerlo nelle salse.
I primi esempi di Chapati risalgono addirittura ai tempi dell’antico Egitto dove il pane veniva cotto su cenere e pietre incandescenti.
Pare infatti che il Chapati sia nato in Africa e poi esportato in Asia dagli esploratori, ma in verità è menzionato nei vecchi testi indiani in sanscrito già 6000 anni fa.
Il Chapati, chiamato anche Roti, è diventato un simbolo nazionale dopo i fatti del 1857. Durante la prima guerra di Indipendenza, il popolo indiano si ritrovò stremato dalle vessazioni dei colonizzatori britannici.
I giornali dell’epoca riportano di una strana catena umana di Chapati che venivano passati di mano in mano dal sud al nord.
La cosa insospettì tanto gli Inglesi al punto da voler controllare tutti quelli che lo trasportavano. Non potendo arrestare nessuno per scambio di Chapati e non capendone il motivo, i colonizzatori per la prima volta ebbero paura.
Erano veramente troppo pochi per poter arginare una rivolta popolare. Fonti ufficiose rivelano che la catena nacque per potere fornire viveri ai villaggi colpiti dal colera. La verità non si seppe mai ma l’unica cosa certa è che creò il panico nelle truppe britanniche.
Molti di quelli che parteciparono allo scambio dissero soltanto che gli fu chiesto e lo fecero, ed involontariamente diventò il simbolo dell’unità nazionale.
Il Chapati è quasi privo di gusto quindi estremamente versatile e perfetto per accompagnare qualsiasi tipo di piatto, tanto da venire preferito spesso al riso.
Ma come si cucina? In teoria è facilissimo ed estremamente economico dato che si usa solo farina, acqua e sale. In pratica no, bisogna farne tanti e prenderci “la mano” per una riuscita ottimale.
Si può usare la farina di grano o quella integrale che qui si chiama atta. Si dovrebbe usare la padella adatta, che è completamente piatta, ma si può usare anche quella normale, come vedrete nel video.
Ho chiesto alla mia amica Navita, che è Goana, di insegnarmi e lei si è presentata a casa mia ed in 20 minuti avevo dei Chapati perfetti.
Per quattro Chapati basta mezza tazza da latte di farina, un pizzico di sale e acqua quanto basta per creare un impasto morbido e liscio.
Si lascia riposare un paio d’ore ma Navita li ha preparati subito, dividendo l’impasto in quattro palle che ha poi steso in quattro dischi perfetti con un bicchiere lungo dato che non avevo nemmeno il mattarello.
Nei tutorial che girano su YouTube, spesso il disco viene cotto per gli ultimi trenta secondi direttamente sulla fiamma del gas. Questo gli permette di gonfiarsi e diventare più morbido.
Non so se avete mai provato ma i miei esperimenti sono sempre andati a rotoli. I miei Chapati non si gonfiano e non fanno le bolle.
Il Chapati di Navita, senza aver riposato e con una padella classica, è risultato buonissimo. Non avevo neanche il ghee, il burro chiarificato, abbiamo usato quello classico. Questo mi ha dato la conferma che è solo questione di tecnica e che se lo sai fare, ti riuscirà bene in qualunque circostanza.
Questo è il video che le ho fatto. Prestate attenzione a come lo ruota e lo pressa ai lati con il cucchiaio di legno ed al momento in cui alza la fiamma per farlo gonfiare. Buon appetito!